Oppenheimer: la sua crisi di coscienza e il suo destino

Oppenheimer: il trionfo e la tragedia di uno scienziato 

In questo periodo il magnifico film di Christopher Nolan “Oppenheimer” ha rilanciato la storia del padre della bomba atomica creando ampi dibattiti.  

Uno dei temi centrali nella storia di Oppenheimer è la sua coscienza tormentata: prima dalla rincorsa per la realizzazione della bomba e poi dai sensi di colpa.

L’invenzione della bomba atomica, infatti, corrisponde a una delle più grandi realizzazioni della fisica del XX secolo e, allo stesso tempo, alla strage più estesa e drammatica del secolo trascorso. 

L’obiettivo di questo articolo, però, non è quello di raccontare questa storia, ma di analizzare i motivi dei tormenti e delle crisi di coscienza di Robert Oppenheimer partendo dal punto di vista delle costellazioni familiari.

Spoiler alert!

Attenzione, se non hai visto il film questo articolo contiene parti della trama e parla anche del finale.

la foto di Oppenheimer con sigaretta e cappello e di fianco la foto di Cillian Murphy l'attore che lo interpreta
Oppenheimer (a destra) Cillian Murphy l'attore che lo interpreta nel film

La storia di Oppenheimer e la sua crisi di coscienza

Oppenheimer fu uno dei più importanti scienziati del ‘900 e la sua fama fu indelebilmente associata all’invenzione della bomba atomica. 

Egli si prodigò in prima persona per la ricerca e la realizzazione della bomba come direttore del progetto “Manhattan”. Preso atto delle drammatiche e disastrose conseguenze del suo lavoro, Oppenheimer ebbe una grave crisi di coscienza e pesanti sensi di colpa.  Egli divenne oppositore del progetto della bomba all’idrogeno. Cercò anche di utilizzare la sua influenza per limitare quanto più possibile la proliferazione nucleare e la corsa agli armamenti invocando una regolamentazione internazionale.

Per questi e altri motivi fu sottoposto a un’inchiesta che gli revocò il permesso di accesso ai segreti atomici. Egli fu estromesso così di fatto da qualsiasi programma atomico e dall’influenza sulle politiche atomiche degli USA.

Trovo molto interessante la storia di Oppenheimer come esempio di come diversi livelli di coscienza possano influenzare il nostro agire e sentire. 

Per analizzare la sua storia mi sono avvalso del modello dei diversi livelli di coscienza teorizzati e osservati nelle costellazioni familiari da Bert Hellinger.

I livelli di coscienza da cui agì Oppenheimer

Per comprendere a fondo il tormento di Robert Oppenheimer credo sia necessario comprendere il livello di scissione interiore a cui lo scienziato arrivò.

Se hai letto l’impronta: “i diversi livelli di coscienza nelle costellazioni familiari”saprai già che ognuno di noi nella vita può agire da diversi livelli di coscienza e, in base a questi, sentirsi in pace o in colpa per ciò che ha fatto.

Come ho spiegato nell’articolo esistono tre livelli di coscienza principali: 

    • Un livello personale dovuto al bisogno di appartenenza
    • Un livello collettivo dovuto alle regole dei gruppi a cui si appartiene
    • Un livello spirituale che va “al di là del bene e del male” in cui tutto ha un senso 

In particolare Oppenheimer, durante la sua vita, agì da diversi livelli in base al momento e alla situazione in cui si trovò a operare.

Un uomo “libero” appartenente a più collettivi

Egli amava considerarsi un “uomo libero”, ragion per cui, pur facendo parte di gruppi e comunità sociali volle sempre tenersi svincolato da essi. Per esempio, anche se sostenne varie istanze e battaglie portate avanti dai comunisti e dai sindacati, non fece la tessera del partito e si mantenne fuori da esso.

Ciononostante, quando si aderisce a un gruppo, una comunità o un’ideologia, se ne subisce comunque l’influsso del “campo morfogenetico” o di informazioni.

Grazie a questa vocazione alla libertà sembra che Oppenheimer non agì mai principalmente da un livello di coscienza personale, cioè per puro opportunismo e per il bisogno di appartenere o di ottenere riconoscimento da un gruppo.

Appare, invece, che egli subì diversi livelli di coscienza collettivi derivanti dai gruppi ai quali lui volente o nolente apparteneva.

Questi livelli di coscienza collettivi derivavano da:

    • Gli ebrei tedeschi di cui la sua famiglia e i suoi avi facevano parte
    • Gli USA, paese in cui lui viveva
    • I comunisti, con cui lui condivideva alcune idee e lotte
    • La comunità della ricerca scientifica
    • La scienza e il sapere
    • L’umanità intera

Le conseguenze dei diversi livelli di coscienza sulla vita di Oppenheimer

Ma vediamo ora come le diverse coscienze o livelli di coscienza hanno agito durante la vita di Oppenheimer e quali conseguenze vi sono state.

Durante tutta la prima parte della sua vita lo scienziato si dedicò allo studio e viaggiò per comprendere al meglio la materia di cui era innamorato: la fisica quantistica. La sua passione e il suo livello di intuito erano così elevati che arrivò a “importare” la fisica quantistica negli USA. Fino ad allora, infatti, questa materia si era sviluppata soltanto in Europa grazia a fisici quali Niels Bohr e Karl Heisenberg che Oppenheimer incontrò personalmente nei suoi viaggi. 

Durante la sua giovinezza Oppenheimer si occupò e si appassionò anche di politica. Egli partecipò a riunioni di comunisti sostenendo alcune loro battaglie. Appoggiò, per esempio il fronte popolare nella guerra civile spagnola e istanze sindacali negli USA. 

Per questi motivi fu da sempre sotto i riflettori dei servizi segreti americani, nonostante lui si sentisse americano e fosse fedele alla nazione in cui viveva.

Oppenheimer e il progetto Manhattan

Nel 1939 Oppenheimer fu incaricato di dirigere il “progetto Manhattan”: il programma di ricerca e sviluppo che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche. Questo programma nacque per contrastare l’espansione di Hitler in Europa e la minaccia che lui stesso potesse realizzare una bomba atomica.

In questa fase Oppenheimer fu particolarmente ispirato e riuscì a mettere a frutto le sue grandi capacità non solo di scienziato ma di coordinatore e dirigente.

Egli fu letteralmente portato al grande successo della realizzazione della prima bomba sostenuto dalla coscienza collettiva dei suoi gruppi di appartenenza: 

    • Da ebreo si sentiva in guerra con Hitler e la realizzazione di una bomba letale come quella atomica poteva significare la salvezza del mondo e del suo popolo
    • Da americano Oppenheimer stava rendendo un servizio al suo paese, a maggior ragione dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbor e la sua entrata in guerra
    • Da scienziato Lui stava mettendo a frutto una vita di ricerche teoriche per vedere realizzato nella pratica il più grande e sensazionale esperimento sulla natura e sull’energia degli atomi

La crisi di Oppenheimer e il livello di coscienza dell’umanità

Le cose cambiarono drasticamente dopo il lancio delle due bombe atomiche sul Giappone.

A quel punto Hitler era già morto e la Germania si era arresa. Rimaneva solo il Giappone in guerra. Come già si iniziò a dire poco più tardi, forse il sacrificio di circa 200.000 civili in Giappone non sarebbe stato necessario per porre termine alla guerra. L’attacco atomico sembrò più un avvertimento ai sovietici e l’inizio della guerra fredda.

Oppenheimer inziò a sentirsi in colpa. Durante un colloquio col presidente Truman ammise:

“mi sento le mani sporche di sangue”

A quel punto iniziò a farsi sentire in Oppenheimer un livello di coscienza che riguardava tutta l’umanità. Probabilmente quegli stessi valori che lo avevano fatto avvicinare e che in parte aveva condiviso con gli ambienti comunisti e internazionalisti che aveva frequentato. 

memorabile della pace a Hiroshima.
Memoriale della pace a Hiroshima. Photo by Yu on unsplash

Il tradimento

Fu a quel punto che Oppenheimer, resosi conto che in fondo era stato solo uno strumento nelle mani degli USA e di avere fornito loro un’arma potenzialmente autodistruttiva, si discostò dalle intenzioni e dalle politiche atomiche del suo paese.

Prima di tutto si oppose allo sviluppo della bomba H, molto più potente della prima atomica. Si oppose alla proliferazione atomica e alla corsa agli armamenti invocando una regolamentazione sovranazionale per questo tema.

Questo suo modo di pensare e agire era ora fedele al suo livello di coscienza ispirato ai diritti umani e al benessere di tutta l’umanità. Per questo motivo fu percepito come una sorta di tradimento da una parte del governo degli USA che puntava al dominio mondiale.

Il suo peccato fu quello di esprimere idee pacifiste.

Fu, invece supportato da quasi tutta la comunità scientifica.  

Foto del presidente Truman. Oppenheimer ebbe con lui un colloquio non finito bene
Il presidente Truman: colui che diede l'ordine del primo bombardamento atomico. Foto "Library of Congress" on Unsplash

La resa dei conti e l’esclusione

A causa di questo suo “tradimento” al gruppo di appartenenza USA, gli fu revocato l’accesso ai segreti atomici USA ed estromesso da tali programmi. Per lui fu come essere infangato pubblicamente dopo essere stato considerato un eroe nazionale della seconda guerra mondiale.

Di fatto questo fu il prezzo che lui dovette pagare per non avere accettato e aderito alle scelte atomiche degli USA del dopoguerra. 

Usando un termine preso dalle costellazioni familiari egli fu letteralmente “escluso”, rifiutato dal collettivo politico USA. 

Oppenheimer non si adeguò alla coscienza politica degli USA, ma decise di ascoltare e di essere fedele al livello di coscienza di tutta l’umanità e della pace.

Egli, inoltre, si prodigò per una scienza libera dai vincoli politici e con un’etica, al servizio dell’umanità.

L’accettazione

Diversi passaggi del film hanno sottolineato come sua moglie lo accusasse di non lottare contro chi lo attaccava e di essere passivo nei confronti dei suoi nemici.

Provo a dare un’interpretazione.

In questo atteggiamento vedo un possibile livello di accettazione del prezzo che lo scienziatodovette pagare per potere dare retta a un livello di coscienza diverso dal collettivo militare e politico USA.

In fondo lui fece parte del sistema militare USA e lo armò con una bomba letale. Si sentì giustamente responsabile per quanto accaduto in Giappone.  

Successivamente si rese conto dell’orrore e si espresse contro le scelte del collettivo politico USA. 

Come ho già espresso in vari modi ciò per il collettivo USA fu considerato alla stregua di un tradimento che doveva essere pagato. 

Questa forma di accettazione potrebbe derivare dal livello superiore di coscienza: quello spirituale. Dal livello spirituale non vi sono più ingiustizie o situazioni da aggiustare nel passato, tutto ha avuto un suo senso. Da questo livello il proprio destino non può che essere accolto così com’è.

Una visione spirituale 

Si potrebbe vedere la storia in questo modo. L’atomica arrivò all’umanità perché era il momento che arrivasse. Il livello di conoscenze scientifiche era adeguato e il grave conflitto mondiale giustificò gli sforzi per ottenerla.

Oppenheimer fu lo strumento migliore per arrivare a questa invenzione in quel periodo storico.

Il suo tormentato percorso fu di certo una difficile prova per la sua anima, prova che egli affrontò e superò rimanendo fedele al suo più intimo sentire fino ad accettare di essere infamato e addirittura accusato di essere una spia sovietica.

Bibliografia consigliata:

copertina del libro: Robert Oppenheimer il padre della bomba atomica
Il padre della bomba atomica

Il trionfo e la tragedia di uno scienziato - Kai Bird, Martin J. Sherwin

copertina del libro: scienza e pensiero comune
Scienza e pensiero comune

Julius Robert Oppenheimer

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