Dalle costellazioni familiari alle costellazioni spirituali: un lungo percorso
Le costellazioni spirituali rappresentano l’evoluzione naturale delle Costellazioni Familiari alla quale è giunto Bert Hellinger dopo una vita di ricerca e di sperimentazione.
Questa impronta nasce dall’esigenza di rispondere alle persone che frequentano le costellazioni familiari e che spesso mi hanno chiesto:
- Cosa sono le costellazioni spirituali?
- In cosa differiscono le costellazioni spirituali rispetto a quelle familiari?
- E’ possibile richiedere una costellazione spirituale?
Partiamo dalla storia.
Durante oltre 40 anni di studio e di pratica nel mondo, Bert Hellinger, infatti, si rese conto che le costellazioni familiari andavano molto oltre i confini della dimensione terapeutica.
Egli prese atto di come le costellazioni potevano portare in una nuova dimensione, molto più ampia e più profonda, dove non si risolvono semplicemente i problemi della vita, ma la persona ritrova il profondo legame con se stessa, con la vita e con la sua parte spirituale.
In questa dimensione è possibile percepire il vero amore, verso la vita che tutto include ed è possibile fare esperienza di una pace a una gioia profonda indescrivibili.
Le costellazioni spirituali sono in grado letteralmente di toccare l’anima e andare oltre.
Studiando la storia delle costellazioni familiari è possibile comprendere come queste nacquero da un approccio terapeutico e di aiuto per arrivare a essere un metodo di crescita personale e spirituale. Questo metodo è rivolto a chi desidera esplorare i misteri della propria interiorità e affrontare con le proprie forze le difficoltà che si incontrano nella vita.
Le Costellazioni Spirituali sono quindi il grande compimento del prezioso lavoro di Hellinger.
In questa impronta desidero accompagnarti attraverso la storia delle costellazioni familiari per comprendere il senso e la profondità delle costellazioni spirituali.
Le costellazioni familiari “classiche”
Con il termine “costellazioni familiari classiche” in genere si intende la metodologia con cui Hellinger iniziò questo percorso. Con questo approccio, nato negli anni ’80, il costellatore agisce in modo molto “pesante” nella costellazione. E’ da considerare che le costellazioni familiari nacquero come strumento di aiuto nella risoluzione dei problemi e in alcuni casi come aiuto terapeutico.
Con l’approccio classico il costellatore fa scegliere al cliente dei rappresentanti che mettessero in scena i componenti della sua famiglia e dei temi inerenti alla sua richiesta. Da come i rappresentanti si posizionano ed esprimono è possibile cogliere lue dinamiche nascoste della famiglia. Può emergere quindi da questa rappresentazione la radice familiare di un eventuale blocco o problema derivante, per esempio, dal mancato rispetto dei cosiddetti “ordini dell’amore”. Possono emergere anche possibili “irretimenti”, ovvero legami inconsci con antenati che possono condizionare pesantemente la vita del cliente.
Sulla base delle informazioni emerse e da ciò che viene dichiarato dai rappresentanti, il costellatore muove i rappresentanti al fine di ripristinare l’ordine naturale della famiglia. Questo può avvenire reintroducendo persone escluse dal sistema, spostandole e facendo pronunciare “frasi risolutive”.
Il ruolo del costellatore nelle costellazioni classiche
In questo tipo di costellazioni il ruolo del costellatore è molto presente e attivo e la sua intenzione è quella di andare verso una “soluzione”.
E’ possibile incontrare ancora oggi questo tipo di conduzione anche presso costellatori e costellartici molto esperti. In genere chi è legato a questo tipo di conduzione è chi ha appreso le costellazioni nella prima fase della loro evoluzione o da costellatori formatisi all’epoca.
Ci tengo a precisare che questo metodo non è da considerare sbagliato o dannoso, anzi a suo modo continua a dare aiuto alle persone che vi si rivolgono.
Quello che posso testimoniare dalla mia esperienza, è che questo modo di condurre pone grandi limiti alle reali potenzialità delle costellazioni ed è vincolato all’intenzione e alla personalità del costellatore.
Hellinger andò oltre questa modalità perché si rese conto che, così facendo, si ponevano dei grandi limiti alla libera “espressione” della costellazione.
Le costellazioni dell’anima
Verso la fine degli anni ’90 Hellinger si rese conto che se lasciava i rappresentanti liberi di esprimere i movimenti percepiti, la costellazione poter andare molto più lontano.
Lasciare emergere i movimenti spontanei nella costellazione permette di svelare aspetti molto profondi e volte nascosti del sistema familiare del cliente. Per questo tipo di approccio, però, è richiesto che il costellatore faccia un passo indietro e non intervenga se non per “decodificare” le informazioni emerse. Si passò, quindi, dalle costellazioni classiche a quelle che oggi chiamiamo “Costellazioni dell’anima”
“Il movimento profondo dell’anima è sempre un movimento d’amore in cui tutto diventa uno”
(Bert Hellinger)
Iniziò a questo punto a cambiare la modalità di conduzione delle costellazioni. I rappresentanti divennero più liberi nei movimenti e svincolati dalla direzione del costellatore. In questo modo la rappresentazione si rese anche più libera dalle informazioni fornite dal cliente.
Questo modo di rappresentare le costellazioni dimostrò che in realtà sappiamo ben poco a proposito del nostro sistema familiare e anche la richiesta del cliente spesso si dimostra molto lontana da quello che poi viene mostrato. In questo senso le costellazioni dell’anima riserbano grandi sorprese perché portano su un piano superiore rispetto a quello da cui è stata posta la richiesta. Il piano su cui si lavora, quindi, può essere definito il “piano dell’anima” e la guarigione che ne consegue va ben oltre la semplice risoluzione dei problemi portati nella richiesta.
Hellinger si rese poi conto che anche le costellazioni dell’anima arrivavano fino a un certo punto. Esse si muovono a un livello di coscienza familiare o sistemico.
Questo approccio permetteva sì di riportare armonia nei sistemi familiari qualora fosse stato violato qualche ordine relativo all’appartenenza alla gerarchia e all’equilibrio, ma mancava ancora qualcosa.
Ciò che mancava era la possibile esperienza di una guarigione profonda data dall’esperienza dell’unità con lo spirito.
Le costellazioni spirituali
È lo spirito che agisce dietro il destino, o qualcosa di spirituale, di grande, di fronte al quale sono tutti uguali e di fronte al quale niente si perde e nessuno è migliore o peggiore o più felice o meno felice.
Bert Hellinger
Hellinger così arrivò all’ultima evoluzione delle costellazioni: le costellazioni spirituali o “Movimento dello spirito”.
Per arrivare a questo livello si richiese di ampliare ulteriormente il campo della costellazione e di renderla estremamente “essenziale”.
In questo tipo di rappresentazioni può essere sufficiente mettere in scena un rappresentante del cliente o il cliente stesso e, se lo si sente, un rappresentante del “problema”.
Non vi sono schemi fissi in questo modo di procedere e tantomeno obiettivi. Si rimane semplicemente di fronte a ciò che si mostra.
I rappresentanti, quindi, vengono presi da un movimento a cui si sottomettono ed esprimono liberamente. In questa condizione i rappresentanti si lasciano quindi muovere secondo le loro percezioni e le sensazioni corporee senza alcuna intenzione.
Il ruolo del costellatore nelle costellazioni spirituali
Lo stesso vale per il costellatore che non esercita alcuna intenzione e si lascia condurre, posso dopo passo, da qualcosa di più grande.
Con questo approccio non vi è la ricerca di connessioni causa/effetto, tantomeno la ricerca di meccanismi psicologici.
Per entrare in questa dimensione di conduzione è necessario svuotarsi da idee e preconcetti, immergersi in un grande silenzio interiore e non avere alcun tipo di aspettativa.
La grande sfida del facilitare è “non far niente”. Il suo intervento deve essere un movimento provocato dallo spirito e da questa forza egli deve lasciarsi condurre. In questo è fondamentale che il costellatore non voglia nulla per sé stesso e deve sapersi muovere:
- senza giudizio
- senza intenzione
- senza paura
- senza amore
- senza compassione
Il suo atteggiamento deve essere totalmente ricettivo, cioè non cercare la soluzione, ma è la soluzione a cercare lui.
Non è necessario che i movimenti arrivino al loro compimento, è sufficiente che essi inizino e mostrino una direzione. Per questo spesso si lascia che i movimenti rimangano incompiuti e aperti, che proseguano nella vita.
Nelle costellazioni spirituali la forza sta nel minimo
basta fare ciò che è necessario per avviare il movimento, questo poi proseguirà autonomamente.
“Ogni movimento della vita è un movimento dello Spirito, ma noi siamo consapevoli solo di una minuscola parte di esso.
È proprio perché superano la nostra capacità di comprensione che diventano Spirituali”
(Hellinger)
Come è possibile richiedere una costellazione spirituale?
Innanzitutto è importante avere bene presente che le costellazioni spirituali sono una tipologia di costellazioni meno “comprensibile” secondo i nostri canoni comuni. Chi si approccia a questo metodo a mio avviso è bene abbia alle spalle una minima esperienza di costellazioni familiari per poterne cogliere il messaggio.
Spesso di fronte a una costellazione spirituale non vi è comprensione logica a cui arrivare o qualcosa da “spiegare”. Per potersi approcciare al movimento dello spirito è necessario porsi in una condizione di grande apertura e ricettività, nonché in un grande silenzio interiore.
Si potrebbero definire le costellazioni spirituali come una forma di meditazione o di preghiera ed è questo l’atteggiamento migliore per affrontarle.
Se si desidera fare questo tipo di esperienza è possibile trovare eventi di costellazioni esplicitamente dedicati alla messa in scena di costellazioni spirituali, o costellatori che utilizzano questo approccio nel loro modo di lavorare.
Nella mia esperienza le costellazioni spirituali sono qualcosa che non ho mai programmato o deciso a priori di utilizzare, ma che arrivano al momento giusto.
Capita che in base alla persona che rivolge una richiesta, alla tematica proposta e ad altri segni del momento, arrivi il movimento dello spirito. In questi casi mi è capitato di abbandonare completamente le “redini” e aprirmi, in comunione con il cliente, a ciò che si manifesta senza più alcuna aspettativa o bisogno di spiegare.
Posso testimoniare che quando mi sono capitate queste esperienze si è trattato delle costellazioni più intense e profonde con cui io abbia mai avuto a che fare.
La notte dello Spirito
“Strettamente correlato a questo modo di procedere è anche un altro esercizio, se così si può definire. L’agevolatore, o chiunque voglia penetrare nella profondità dell’anima, si sottomette alla notte dello spirito. Questa immagine risale a Giovanni della Croce.
Cosa significa la notte dello spirito? Io rinuncio alla conoscenza. Io quindi non chiedo. E rinuncio alle informazioni. Quando qui qualcuno mi racconta qualcosa, io mi ritiro nella notte. Mentre lavoro a volte non mi è per niente chiaro quale sarà il prossimo passo. Niente di tutta la mia precedente esperienza mi può aiutare qui. Così mi ritiro nella notte. È simile al vuoto. Indugiando in questa notte, improvvisamente mi sovviene una visione, come un lampo, velocissimamente. È un indizio per il passo successivo. E poi è nuovamente notte.
Procedendo così siamo completamente rilassati. Non c’è niente che ci possa sorprendere. Con questo atteggiamento ci percepiamo come pieni, malgrado il vuoto.”
Bert Hellinger
desideri mettere in scena una costellazione?
Bibliografia consigliata:
L'amore dello spirito
Dalle costellazioni familiari alle costellazioni spirituali - Bert Hellinger
L'evoluzione delle costellazioni familiari
Dagli ordini dell’amore alle costellazioni familiari spirituali - Bert Hellinger