I nonni nelle costellazioni familiari: un tesoro dal passato per il nostro presente
L’impronta di oggi nasce dalla visione che ho sviluppato osservando il ruolo dei nonni nelle costellazioni familiari. Parlerò in particolare di una costellazione molto toccante su questo tema.
Mi è capitato, infatti, di essere più volte testimone di alcune storie in cui i nonni nelle costellazioni familiari rappresentano una benedizione. Più di una persona mi ha riferito che i nonni sono stati la salvezza nella sua vita.
Mi sono interrogato così sul ruolo dei nonni nelle nostre vite soprattutto dal punto di vista sistemico e psicogenealogico. Quale ruolo hanno i nonni nella trasmissione di vitalità, dell’energia e delle eredità familiari?
Mi sono chiesto anche cosa può compiere di così diverso un nonno o una nonna da un genitore, quale funzione fondamentale possa svolgere e perché gli riesca spesso così bene.
I NONNI NELLE COSTELLAZIONI FAMILIARI: UNA COSTELLAZIONE MOLTO SPECIALE
MIO NONNO è L’UNICO AD AVERMI VISTA VERAMENTE
Questa costellazione racchiude temi molto forti e delicati insieme. A mio vedere è un meraviglioso esempio di come sia possibile comprendere a fondo il ruolo dei nonni nella nostra vita. Questo oltre i nostri ricordi diretti e le nostre comuni percezioni.
Una donna mi dice di sentire che le manca il riconoscimento in ciò che fa. Quando ne sente il bisogno non lo ottiene. Non si sente vista.
La donna aggiunge che il nonno era l’unico a riconoscere quello che era senza chiedere nulla in cambio.
La costellazione: nonno ora vedo il tuo dolore
Mettiamo in scena un rappresentante per il riconoscimento, uno per il nonno e una per la mamma della donna. Faccio aggiungere altri rappresentanti per vari aspetti della vita in cui la donna non si sente vista.
Il rappresentante del riconoscimento è legato al nonno. Il rappresentante del nonno piange una perdita o una vittima. Nessuno però lo guarda. La donna mi dice che potrebbe essere uno dei fratelli nella sua famiglia.
Il nonno non è mai stato visto nella famiglia in questo suo dolore. A quanto sembra nulla si è mai saputo, lui ha protetto gli altri e la nipote da un dolore segreto.
Nella costellazione la rappresentante della donna è invece guardata dal nonno ma non dalla madre.
Ciò che la costellazione mostra è che il nonno era colui che per primo non era visto nel suo dolore.
La nipote, a sua volta, non è vista da nessuno se non dal nonno.
Suggerisco alla donna la frase:
“Ti ringrazio nonno e ti porto nel cuore per tutto quello che hai fatto per me e per avermi sempre vista. Ora ti vedo anche io nel tuo dolore.”
Sono nata per miracolo
Chiedo alla donna come sia nata, lei risponde di essere stata concepita nonostante i genitori usassero precauzioni. Quindi definisce la sua procreazione tecnicamente “un incidente” o, in altri termini “un miracolo”.
Questa sua nascita non programmata, anche se poi accolta di buon grado, crea una distanza sottile con i genitori.
Ma non con il nonno che riconosce pienamente la nipote.
Suggerisco al nonno di rivolgere alla nipote la frase: “tu sei il miracolo della famiglia”.
E alla donna suggerisco la frase: “Caro nonno riconosco il tuo dolore di non essere visto, l’ho fatto mio e ora lo lascio andare con rispetto e amore”
Faccio entrare anche una rappresentante per la vita. Dopo un timido incontro la donna si avvicina alla vita. Suggerisco alla vita di dire: “tu sei un mio miracolo, sono io che ti ho voluta”.
I temi di questa costellazione: dai nonni nelle costellazioni familiari al rapporto con la mamma
Uno dei grandi temi racchiusi in questa costellazione è la difficoltà di riconoscimento che si può vivere con la propria mamma e i genitori. Infatti, pur essendo i genitori coloro che di fatto ci hanno donato la vita, l’ultimo anello che ci collega alla lunghissima catena dell’esistenza, rappresentano anche il passaggio più difficile. E’ nel rapporto con i genitori che, difatti, si possono sviluppare la difficoltà, i conflitti, le sofferenze più grandi.
E’ dai genitori che possiamo sentire la mancanza di riconoscimento, di accettazione, di presenza, e di supporto. Questo perché è da loro che ci aspettiamo tutto l’amore di cui abbiamo necessità nelle prime fasi della vita.
Molte volte i genitori riescono ad adempiere solo a una piccola parte delle nostre grandi aspettative. Altre volte non riescono a soddisfare quasi nulla arrivando anche ad abbandonare un figlio o ad abusarne.
Nel grande “imbuto” della vita è come se i genitori fosse un po’ il “collo di bottiglia” attraverso i quali arriva a noi la linfa vitale proveniente dalle nostre radici.
Ricordiamo che i genitori sono pur sempre degli essere umani con i loro problemi, limiti, traumi e vissuti. Per loro il rapporto con i figli rappresenta una delle prove più difficili e provanti della vita.
Non ti abbiamo desiderata
La prima ferita che un bambino possa vivere è quella del rifiuto. Che questo rifiuto sia reale, profondo, o soltanto percepito in una fase delicata, questo poco importa. Sentirsi rifiutati o non desiderati lascia un segno indelebile nell’inconscio.
In questa costellazione abbiamo visto un tema molto delicato: essere nati da un “incidente”, anche se poi accolti con amore e gioia, è un messaggio al nostro inconscio che ha la qualità del rifiuto.
L’esistenza è un miracolo
Ogni singola vita può essere definita un miracolo e qualcosa che va ben oltre la volontà dei genitori, ma ci sono nascite molto speciali come quella sopra raccontata.
Quando un’anima evoluta ha desiderio di incarnarsi ed è molto determinata nella sua missione, non vi sono anticoncezionali o precauzioni che tengano, si incarnerà. La vita stessa la chiama fra le sue braccia.
Nei casi come quello raccontato, quindi, vale la pena di rovesciare il punto di vista di una bambina che potrebbe non sentirsi del tutto voluta al suo esatto opposto. Proprio perché la sua nascita è avvenuta con così basse probabilità sorprendendo i genitori stessi, significa che è stata fortemente voluta dalla vita! Non solo, la sua nascita è stata di certo supportata dall’energia della sua stirpe di cui il nonno è ambasciatore.
I nonni nelle costellazioni familiari: ambasciatori degli avi e della vita
Quello che ci viene spesso mostrato sui nonni nelle costellazioni familiari, è che loro sono in una posizione intermedia fra i genitori e i nostri avi. Si potrebbe dire che si trovano a una distanza ideale: possono dare ai nipoti tutto l’amore, il supporto e il riconoscimento proveniente dalla stirpe. Questo senza il duro lavoro su di sé e il coinvolgimento che hanno i genitori nei confronti dei figli.
I genitori, infatti, si trovano spesso nei confronti dei figli a dovere gestire emozioni, compiti e prove in grado di provocare in loro reazioni molto contrastanti.
Prima di tutto i genitori vedono i propri figli come frutto della loro relazione con tutti gli annessi e connessi del caso. I figli rappresentano anche una grossa responsabilità che modifica e vincola spesso la loro vita imponendo delle scelte.
Ultimo, ma non ultimo, nei figli i genitori vedono un potentissimo specchio di ciò che sono, dei loro limiti e delle loro ferite.
Unendo questi aspetti è facilmente comprensibile come un nonno o una nonna siano svincolati da questi ostacoli e possa così dare molto di più da tutti i punti vista a un nipote rispetto a un proprio figlio. Per questi motivi i nonni possono essere considerati come gli “ambasciatori della stirpe”. Ancora meglio i bis nonni per chi ha avuto il privilegio di conoscerli.
Ricordiamo anche che i nonni generalmente sono nella fase della loro vita che riguarda la maturità e la vecchiaia, motivo per cui spesso hanno raggiunto una saggezza e una tranquillità percepibile come frequenza di amore. Spesso i nonni si sentono quindi maggiormente nella missione del dare e lasciare ai propri nipoti tutto ciò che possono.
Nonni e nipoti: un rapporto sacro
Se hai letto fino a qui dovresti esserti fatta un’idea sull’importanza e la sacralità del rapporto fra nonni e nipoti.
Questa relazione, infatti, riguarda il flusso della vita e l’apporto di linfa vitale dalle radici dell’albero genealogico ai suoi frutti: i bambini.
In questi ultimi anni uno dei temi della propaganda è quello di dividere in termini educativi e di presenza sempre più non solo i figli dai propri genitori, ma anche dai nonni. Si è arrivati a imporre questa divisione utilizzando anche la paura di contagio di virus mortali.
(A tal proposito puoi leggere “Cosa è successo nel 2020 – parte 2” riguardo la divisione intragenerazionale)
Creare forme di separazione fra i bambini e la fonte della loro vita (genitori, nonni) significa creare una generazione di persone fragili senza un forte collegamento con le loro radici. Nella grande maggioranza dei casi non vi può essere migliore fonte di crescita, educazione, ispirazione, insegnamento della propria famiglia per rendere un bambino il più possibile forte e indipendente.
Bibliografia consigliata:
Nonno, io ti riconosco
La meraviglia di un nipote che riconosce in se stesso la continuazione del nonno e nel nonno le sue radici più profonde. - Martina Peri, Luna Colombini
La mia dedica
Questa impronta la dedico ai miei due nonni che non ho mai conosciuto e alle mie due carissime nonne: nonna Maria e nonna Rosa. Loro hanno saputo donarmi un amore e delle attenzioni che non ho mai trovato altrove nella vita e che ancora oggi custodisco nel profondo del mio cuore.